La vitivinicoltura biodinamica è una bufala. O no?

Il dibattito è sempre in corso: biodinamica sì o no? Con il  manicheismo che li contraddistingue, negli USA c'è persino chi si è preoccupato di aprire un blog per dimostrare che la biodinamica è una bufala colossale. Non diverso l'atteggiamento di chi (italiano) la reputa la rovina delle aziende, perchè ingenera false illusioni e aspettative in seguito puntualmente smentite dai fatti.

Eppure...

Eppure ho assaggiato vini (dichiarati) biodinamici semplicemente leggendari (alcune annate degli anni '90 di Coulee de Serrant, per esempio: non tutte indimenticabili, ma alcune decisamente sì). Come si spiegano? colpi di fortuna, bravura del viticoltore, scherzo della Natura? Il fatto a mio avviso più curioso è però un altro, e cioè l'atteggiamento da crociato che entrambe le fazioni a volte assumono.

Da una parte i paladini della scienza (e della chimica?), i quali sostengono che Rudolf Steiner (che non è mai stato un agricoltore) doveva essersi fumato qualcosa per scrivere quel cumulo di sciocchezze che sappiamo; dall'altra i fautori della biodinamica che stigmatizzano l'ottusità di chi contesta queste pratiche.

Non penso che ne verremo mai fuori (anche perchè discutere di queste cose è appassionante: non lo ammetteremo mai, ma ci divertiamo tutti molto). Personalmente, ritengo che l'atteggiamento più corretto dello scienziato - o della persona di semplice buon senso - sia proprio quello della massima apertura mentale: se un vino viene buono usando il corno letame, perchè no? se lo stesso vino viene (ugualmente) buono senza usare il corno letame, perchè no?

Certo, mi fa più piacere sapere che un certo vino è stato realizzato usando tecniche meno invasive e più rispettose dell'ambiente e della materia prima: sono arrivata ad un livello del wine loving per cui il vino buono da bere non mi basta più. Voglio anche il vino buono da pensare.

Tuttavia, se il vino non è buono, è difettato, non sarà il sapere che è stato travasato durante la luna piena o nella notte di S.Giovanni che me lo farà piacere.

Al bicchiere insomma l'ardua sentenza finale: e proprio in questi giorni c'è un'ottima occasione per farsi un'idea dello stato dell'arte dei vini bioqualcosa.

Venerdì 5 novembre dalle 10 alle 18 al Kurhaus di Merano una cinquantina di aziende certificate biologiche e biodinamiche saranno presenti per il consueto appuntamento di Bio&Dynamica, che precede il Merano International Wine Festival.

E ricordate:i vini devono innanzitutto essere buoni. Su tutto il resto si può discutere.