Trentino

Vendemmia 2015: un'annata da rossi

Se il 2014 era stata, nel complesso, giudicata un'annata da bianchi, quella che si sta profilando attualmente sembra essere invece un'annata favorevole ai vini rossi. Da un recente incontro sul tema della vendemmia riservato agli operatori (produttori, enologi, agronomi), e dopo aver seguito alcune relazioni più o meno tecniche e specifiche di una zona (il focus riguardava solo alcune aree del Veneto) abbiamo capito che:

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Il Trentino e il sogno negato

Non c'è vignaiolo (autentico) che non abbia un sogno. Fa parte della sua visione, della mission della sua azienda, grande o piccola che sia. 

Anche ai vignaioli trentini piace sognare; ma da qualche tempo sembrano non esserne più capaci.

Prendi il sogno della qualità dei vini, per esempio. Oggi sembra essere più lontano e inafferrabile che mai, come se una sorta di maligno incantesimo impedisca di realizzarlo. O peggio, di diffonderlo: perchè in questa regione la qualità si presenta a macchia di leopardo, e a conti fatti è ancora troppo poca per promuovere nell'immaginario collettivo nazionale e internazionale l'idea di una zona che si batte alla pari con il vicino Alto Adige (con il quale, a torto o a ragione, viene continuamente messa a confronto...) 

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Vinix Live! n.6: Pojer e Sandri

 Qualcuno se n'è accorto da un pezzo, altri fanno finta di non vedere/capire, ma il processo è ormai in atto ed è irreversibile: la frattura tra il mondo delle istituzioni (vinicole e non) e una certa parte di quelli della produzione e del consumo del vino esiste, ed è sempre più estesa e profonda. Non è un'impressione, è un dato di fatto. Da un lato, gli scoraggianti risultati (o addirittura il fallimento,con pesanti strascichi economici, d'immagine e altro) di tante manifestazioni-eventi-iniziative dedicate alla promozione del vino, dall'altra la stanchezza di tanti produttori (che non ne possono più di sentirsi tirare la giacchetta a destra e a manca dall'ente di promozione di turno, o dal Consorzio, dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione...e via a salire, che chiede loro di partecipare all'ennesima fiera-sagra-mostra-mercato-festival-salone-galà). E poi i consumatori: a parlar loro di certe kermesse messe in piedi dai soliti noti  (istituzionali e non) ormai gli viene l'orticaria. E rispondono con sempre maggior noia, disinteresse, disaffezione, senso critico. Oppure non rispondono affatto: le disertano.

Eppure la richiesta di cultura del vino in senso lato esiste ancora, ed è anzi più viva che mai...

che fare, dunque?

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